Amici dei Musei Reali Torino ETS

Amici dei Musei Reali Torino ETS

Via XX Settembre, 90 - 10122 Torino (TO)

L’associazione Amici dei Musei Reali nasce il 26 marzo 2021, per iniziativa delle tre associazioni che storicamente hanno sostenuto rispettivamente il Palazzo Reale, il Museo di Antichità e la Galleria Sabauda, grandi istituzioni museali, che nel 2016 vengono riunite nei Musei Reali, un singolo ente, di rilevante interesse nazionale, dotato di autonomia speciale in ambito scientifico, finanziario e organizzativo.

L’associazione è Ente del Terzo Settore, senza scopo di lucro, e persegue finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale.

Essere Amici dei Musei Reali significa

  • contribuire alla valorizzazione del patrimonio culturale dei Musei Reali attraverso iniziative di carattere promozionale di studi e documentazione e organizzazione di conferenze;
  • allacciare relazioni e rapporti operativi con altri centri di cultura italiani e stranieri, il mondo imprenditoriale e professionale, miranti all’arricchimento culturale;
  • promuovere attività di sostegno finanziario dei Musei Reali, anche attraverso manifestazioni per la raccolta fondi;
  • contribuire al rafforzamento del capitale relazionale attraverso una diffusa attività svolta nell’acquisizione di nuovi soggetti interessati a sviluppare iniziative e momenti partecipativi;
  • svolgere azione di sostegno al funzionamento, alla produzione, condivisione e diffusione delle conoscenze legate al patrimonio dei Musei Reali di Torino;
  • ricercare competenze di volontariato adeguate alle diverse iniziative e attività concordate con i Musei Reali, contribuendo alla necessaria formazione dei volontari;
  • partecipare con gli enti pubblici ad attività di co-programmazione e co-progettazione;

ed in generale, voler sostenere e promuovere iniziative che possano contribuire a far crescere, conoscere, apprezzare e valorizzare i Musei Reali.

I soci condividono tali scopi, e aderiscono presentando un’istanza di ammissione e versando una quota annua.

Le risorse dell’associazione giungono esclusivamente dai propri soci sostenitori e dai contributi di istituzioni ed enti, che operano in favore dell’interesse pubblico e dell’utilità sociale.

PRESIDENTE

Maria Giulia Rossi Di Montelera Malvezzi Campeggi

CONSIGLIO DIRETTIVO

Maria Giulia Rossi Di Montelera Malvezzi Campeggi
Giuseppe Fragalà
Attila Oldano
Sandro Caranzano
Maria Cattaneo Leonetti
Angela Foglia Poncia
Anna Lidia Goria
Sergio Marengo
Alessandro Sorrentino

CONTATTI

Tel:
Email: info@amicimuseireali.it
Sito internet: https://www.amicimuseireali.it

I NUMERI DELL’ASSOCIAZIONE

Iscritti al 31 dicembre: 200
Soci GAMI:

LE OPERE

Palazzo Reale e Giardini Reali

Nel 1563 il duca Emanuele Filiberto stabilisce la capitale del ducato sabaudo a Torino, insediando la corte nell’antico palazzo vescovile della città. Nel 1584, per volontà di Carlo Emanuele I, viene affidato all’architetto Ascanio Vitozzi il progetto per la costruzione di un nuovo palazzo e negli anni successivi al 1643 la direzione dei lavori passa ad Amedeo di Castellamonte e poi ancora a Carlo Morello.

Le sale del primo piano sono arricchite con soffitti intagliati e grandi tele allegoriche di Jan Miel e Charles Dauphin che esaltano le virtù del sovrano.

Nel 1688 Daniel Seyter è chiamato da Roma per affrescare la fastosa galleria affacciata sui giardini e lavora con il genovese Bartolomeo Guidobono anche negli appartamenti del piano terra. Con la conquista del titolo regio (1713) Vittorio Amedeo II affida a Filippo Juvarra la creazione della “zona di comando” costituita dalle Segreterie, dal Teatro Regio e dagli Archivi di Stato. La carica di primo architetto regio passa poi a Benedetto Alfieri, che progetta gli apparati decorativi del secondo piano e allestisce le nuove camere degli Archivi, affrescate da Francesco De Mura e da Gregorio Guglielmi.

Al tempo di Carlo Alberto (1831-1849) molti ambienti sono radicalmente rinnovati sotto la direzione di Pelagio Palagi e nel 1862 prende forma il nuovo scalone d’onore. Con il trasferimento della capitale da Torino a Firenze (1864) e poi a Roma, il palazzo perde progressivamente le sue funzioni di residenza e con la nascita della Repubblica italiana (1946) diviene proprietà dello Stato.

Cappella della Sacra Sindone

La Cappella fu edificata per ospitare la celebre reliquia, posseduta dai Savoia fin dal 1453, è ora conservata in una speciale teca in fondo alla navata sinistra della Cattedrale. I lavori, avviati nel 1607, ricevono un impulso determinante con l’arrivo dell’architetto Guarino Guarini, padre teatino, insigne matematico e uno dei massimi protagonisti del Barocco europeo.

Chiamato a Torino nel 1666, Guarini concepisce una struttura che sfida ogni canone dell’architettura, inserendo sul corpo cilindrico preesistente un volume nuovo costituito da tre grandi archi inclinati verso l’interno. Il tamburo è alleggerito da sei alti finestroni alternati a pilastri con nicchie e la cupola è concepita come un’ardita torre-reliquiario, una spettacolare architettura diafana con sei livelli di archi sovrapposti e sfalsati che convergono nella stella-sole posta all’apice, dove spicca la colomba dello Spirito Santo. L’alzato della Cappella, nell’intreccio dei suoi diversi elementi, nella cura dei dettagli decorativi e simbolici, nell’importanza attribuita al contributo della luce, non ha termini di paragone nell’architettura occidentale.

La costruzione viene completata sotto la direzione di Guarini, fino alla sua morte avvenuta nel 1683. Nel 1694 la Sindone viene trasferita nell’imponente doppio altare centrale progettato da Antonio Bertola, dove rimane fino al 1993, quando è collocata nel Duomo.

In seguito a un vasto incendio divampato nella notte tra l’11 e il 12 aprile 1997, la Cappella della Sindone è stata oggetto di un complesso intervento di restauro, fino alla sua riapertura al pubblico il 27 settembre 2018.

Galleria Sabauda

Inizialmente allestita nel Palazzo Madama, la Galleria fu istituita dal re Carlo Alberto il 2 ottobre 1832 nel giorno del suo compleanno. Presentava una collezione di dipinti dei duchi e dei re sabaudi, raccolti a partire dalla fine del Cinquecento, provenienti dalle residenze di famiglia e dal Palazzo genovese della famiglia Durazzo.

Nel 1860 il re Vittorio Emanuele II donava l’intera collezione allo Stato italiano e nel 1865 la Galleria veniva trasferita nella nuova sede del Palazzo dei Nobili in Via Accademia delle Scienze, dove rimane fino al 2014, anno del trasferimento nella sede attuale. Arricchita con importanti acquisizioni, in particolare opere di maestri italiani del Rinascimento e primitivi fiamminghi e, nel 1930, dalla raccolta dell’industriale Riccardo Gualino, la pinacoteca espone oggi oltre ottocento opere.

Al piano terreno la sezione dedicata ai maestri piemontesi del Rinascimento; al primo piano le collezioni italiane e straniere dal Quattrocento al primo Seicento, con importanti maestri quali Beato Angelico, Mantegna, Veronese, Gentileschi, Guido Reni, Rubens e Van Dyck; infine, al secondo piano, le opere dal Seicento all’Ottocento, tra cui le celebri vedute di Torino dipinte da Bernardo Bellotto.

Di grande interesse il nucleo di dipinti fiamminghe e olandesi provenienti dalla collezione del Principe Eugenio di Savoia-Soissons.