Amici dell’Osservatorio della Pro Civitate Christiana – ODV

Amici dell'Osservatorio della Pro Civitate Christiana - ODV

Via degli Ancaiani, 3 - 06081 Assisi (PG)

Nel giugno del 2000 un gruppo di 30 persone provenienti da tutta Italia decise di dar vita ad un’associazione di volontariato con il compito di aiutare il museo della Pro Civitate Christiana (detto Osservatorio Cristiano) a risollevarsi dopo il disastroso terremoto del settembre 1997. Il museo, il cui primo nucleo di opere risale alla metà degli anni Quaranta del secolo scorso, consta di cinque sezioni: Biblioteca, Cineteca, Fonoteca, Iconografico e Galleria D’Arte.
Da allora, seppur con alterne fortune, i volontari sono cresciuti di numero sfiorando le 80 unità. Nel corso di questi anni l’associazione ha organizzato convegni, restaurato opere d’arte, promosso il museo, pubblicato atti e monografie: negli anni Dieci di questo secolo, l’associazione ha iniziato e completato la migrazione su Internet e l’uso dei social e la mail ha sostituito la comunicazione cartacea.

PRESIDENTE

Ivan Grossi

CONSIGLIO DIRETTIVO

Giuliano Minelli
Claudia Atti
Laura Castaldo
Claudia Spulcia

CONTATTI

Tel: 075813231
Email: amiciosservatorio@gmail.com
Sito internet: https://www.amiciosservatorio.org/

I NUMERI DELL’ASSOCIAZIONE

Iscritti al 31 dicembre: 58
Soci GAMI: 0

LE OPERE

Ego Sum (William Congdon)

Ego sum, eseguito nel marzo 1960, è un’opera dell’artista americano William Congdon. Le figure del Cristo e degli apostoli, così come i solchi delle onde del mare in tempesta, sono accompagnati da sottili linee nere di contorno, che però non racchiudono e limitano il colore (che anzi esonda con ancora più forza da queste fragili barriere), ma, semplicemente sovrapponendoglisi, gli assegnano una forma, rendendone esplicito il significato.

Il Figliol Prodigo (Angelo Biancini)

La scultura è formata da due figure affrontate: quella del figlio, che è stilizzata al punto da diventare quasi filiforme nella simbolica tensione verso l’alto, ovvero verso l’abbraccio paterno, e quella del genitore, composta mediante la sovrapposizione di volumi squadrati e ampie masse, compatte e angolose. In quest’ultima figura si notano soprattutto gli accenti di arcaismo e quei richiami alla gravitas dell’arte ravennate del VI secolo che caratterizzano in parte lo stile maturo di Angelo Biancini.

Gesù Divino Lavoratore (Carlo Carrà)

Il soggetto venne svolto partendo dall’immagine di Cristo e dei genitori all’interno di una stanza, mentre la madre e il padre guardano il figlio lavorare e sembrano in ascolto delle sue parole. L’interpretazione del lavoro di Gesù è quanto mai simbolica: Carrà non lo raffigurò intento ai compiti di falegnameria, ma nell’atto di lisciare una pergamena; quasi un’anticipazione del tema del “Cristo maestro” (dato che la pergamena può essere letta come la parola di Dio).