Associazione Amici dell’Accademia di Belle Arti di Carrara – ONLUS

Associazione Amici dell'Accademia di Belle Arti di Carrara - ONLUS

Via Roma, 1 - 54033 Carrara (MS)

Promuove e valorizza il patrimonio artistico e culturale del comprensorio Apuo-versiliese con riferimento all’Accademia di Belle Arti e all’identità del marmo di Carrara.
Nasce nel 1995 da un sodalizio di privati cittadini e nel 1996 promuove la rinascita della Biennale Internazionale di Scultura di Carrara.
Ha promosso Pubblicazioni, come il Catalogo della quadreria dell’Accademia di Belle Arti, Convegni, come quello sulle Gipsoteche italiane, interventi di Restauro, come quello sui dipinti di Corneliani presso ABAC, collaborazioni con altre Associazioni, Enti pubblici, Istituzioni per seminari, corsi, visite guidate.
Nel 1998 ha realizzato la prima Guida dell’Accademia di Belle Arti di Carrara e nel 2018 ha sostenuto restauri del Castello e Palazzo del Principe tra cui le vetrate della Manifattura Chini. Ha favorito la pubblicazione di cataloghi di artisti e assegnato borse di studio. E’ membro della FIDAM; è governata da Presidente e Consiglio Direttivo con Segretario e Tesoriere.

PRESIDENTE

Corrado Lattanzi

CONSIGLIO DIRETTIVO

Renato Iardella
Francesco Guidugli
Pier Antonio Ceschi
Laura Bruschi
Luisa Passeggia
Anna Paola Micheli Pellegrini

I NUMERI DELL’ASSOCIAZIONE

Iscritti al 31 dicembre: 48
Soci GAMI: 0

LE OPERE

Torso maschile loricato di età traianea (inv. 26)

La scultura fu rinvenuta nel 1889 negli scavi di C. A. Fabbricotti nel teatro della colonia romana di Luna e donata in seguito all’Accademia di Belle Arti di Carrara. Identificabile con un personaggio di alto rango in vesti militari (forse un imperatore), è in proporzioni superiori al naturale; mancano la testa con il collo, il braccio destro, in origine sollevato nel gesto dell’oratore, parte dell’avambraccio sinistro, che si presentava proteso, le gambe da poco sopra il ginocchio.

CARLO FINELLI (Carrara 1785 – Roma 1853) Le tre Ore, gruppo scultoreo, gesso, 1824

Carlo Finelli, esponente di rilievo della cosiddetta “scuola di Carrara”, conobbe un grande successo durante la prima metà dell’Ottocento, diventando tra i più apprezzati scultori del Neoclassicismo. Il gruppo de Le tre Ore, eseguito nel 1824, fu commissionato dal principe Nicolaj Demidoff durante il suo viaggio in Italia tra il 1818 e il 1821. Il tema delle tre giovinette strette da un afflato armonioso richiama l’intreccio affettuoso de Le Grazie di Antonio Canova ma se ne distacca per il movimento a passo di danza che riecheggia piuttosto altre opere del maestro di Possagno, come le Danzatrici.

ARTURO DAZZI (Carrara 1881 – Forte dei Marmi 1966) Cavallino, 1940 ca. (replica dell'originale del 1927)

Dazzi concepisce il Cavallino nel 1927 nell’atelier di Forte dei Marmi. L’artista ha da subito coscienza dell’eccezionalità artistica, quasi iconica, dell’opera, come testimoniano le numerose repliche, due delle quali a Carrara: una, in bardiglio, in Piazza Matteotti, l’altra, in marmo nero di Colonnata nell’Accademia di Belle Arti. Il soggetto del cavallino adolescente non è isolato nell’opera di Dazzi e si inserisce in quella linea cosiddetta animalista che ha avuto numerosi sviluppi pittorici